Intervista di Graffiti A Milano a Tony D’Ambrosio

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Vi segnalo un interessante articolo sul blog Graffiti A Milano: “Quasi tutto su un laboratorio bianco e nero di sviluppo e stampa (Visita al laboratorio De Stefanis)”.

E’ un’intervistata a Tony D’Ambrosio, uno stampatore fine-art molto noto a Milano, si parla di tecniche vecchie e nuove, di grana e anche degli illustri clienti di questo laboratorio fine art.

Potete leggerla QUI

 

 

 

Cover image © Tony Graffio

Built To Last: Fuji DL-200 II

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Soon also in english 😉

Marchio: Fuji
Modello: DL-200 II (Cardia II in Giappone)
Prodotta: 1983
Tipologia: Point & Shoot
Formato: 35mm
Obbiettivo: 32mm f/2.8
Esposizione: Automatica
Fuoco: Autofocus con blocco del fuoco
ISO: 50-1600 con lettura DX automatica
Flash: Automatico con pulsante “fill-in flash”

Ma che bella scatoletta

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Si, sembra una (bella) scatoletta di plastica, e questo che mi ha attirato quando l’ho vista la prima volta. Squadrata, leggera, aria “tecnologica seriosa” anni 80.

Fortunatamente quella in mio possesso e’ una DL-200 II cioe’ quella con la batteria cambiabile (una CR-P2), il modello precedente aveva una batteria interna fissa e per cambiarla occorreva rimandarla alla Fuji. Non vi sono altre differenze anche se nel web ho letto che la prima versione aveva un AF lento… nella mia direi che e’ abbastanza veloce.

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Fujinon 32mm f2,8

Una cosa mi ha colpito subito: e’ lenta a mettersi “in moto”! Non so se e’ una caratteristica nativa oppure se la mia e’ invecchiata male, ma diciamo che da quando si fa scivolare il copriobbiettivo a quando la macchina e’ effettivamente pronta a scattare passano una decina di secondi buoni nei quali, anche se si clicca lo shutter, si ottiene solo un lampeggiare di un led rosso nel mirino come se qualcosa non fosse pronto.

Facendo parte della serie DL della Fuji ha appunto il drop-in loading, cioe’ il dorso si apre solo il giusto per far scivolare dentro il rullino e la macchina fa tutto da sola svolgendo completamente la pellicola al suo interno e riavvolgendola poi nel rullino man mano che si scattano delle foto.
Vien da se che questa cosa e’ interessante soprattutto perche’ in caso di apertura involontaria del dorso si andra’ a perdere al massimo l’ultimo frame.

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I pochi controlli presenti: timer, riavvolgimento pellicola e fill-in flash

La DL 200 adora il flash! giuro che a volte non capisco perche’ lo faccia scattare, lo usa ogni volta che puo’, ma devo dire che non ho mai avuto nessun problema di esposizione. Credo che, essendo stata ideata per i turisti, la macchina cerchi sempre di usare una profondita’ di campo piu’ ampia possibile, ma questa e’ solo una mia supposizione.
L’unico modo col quale possiamo intervenire “manualmente” e’ il pulsante del fill-in flash, che attiva il flash dando un piccolo lampo di riempimento, utile ad esempio per i controluce.

FujiDL200II_03L’autofocus come dicevo e’ abbastanza veloce, ogni tanto al buio tergiversa, ma nulla di cosi’ sgradevole, devo dire che e’ ottima come macchina da passeggio e la qualita’ delle immagini non mi dispiace. L’obiettivo Fujinon e nitido e rende colori molto vividi: io la ho usata prevalentemente con pellicole AGFA Vista 400 e direi che la saturazione e’ particolarmente corposa soprattutto in scene con fonti di luce molto forti.

Ha anche il data back, ma personalmente trovo che sia inutile e penso mai lo usero’ o testero’ in vita mia :).

 

 

Incontro con Ferdinando Scianna a Milano

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Il 23 marzo Ferdinando Scianna sara’ ospite di Roberto Cotroneo nell’incontro dal titolo “L’officina del fotografo“.

Parlera’ del significato di fare fotografia, del suo lavoro di fotoreporter e di fotografo di moda e del futuro delle immagini in un mondo sempre piu’ digitale.

L’evento sara’ free fino ad esaurimento posti e si terra’ alle ore 18.00 all’Unicredit Pavillion di Milano.

Maggiori dettagli QUI

 

 

Cover image www.unicreditpavilion.it

Film Street Photography Manual by E. Kim

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Da Eric Kim, che gia’ ci aveva regalato l’ebook Street Photography Contact Sheets, un rapido e utile manuale sulla street photography a pellicola.

In maniera semplice e asciutta analizza tutti gli aspetti dello scattare per strada, iniziando spiegandoci perche’ farlo con una macchina analogica e passando subito agli aspetti tecnici: come impostare i settaggi, come trattare la pellicola o quali sono i pro e i contro di usare una reflex, una rangefinder o una compatta.

In questo piccolo manuale ci sono degli interessanti vademecum tecnici su come settare il fuoco o l’esposizione in modo da essere piu’ veloci nello scatto; Inoltre vi sono spiegati alcuni accorgimenti piu’ teorici ad esempio su come trovare il soggetto giusto o come pensare a che storia scattare.

Non mancano appunti su cio’ che avviene oltre scatto: la scannerizzazione del negativo, come viaggiare con i rullini al seguito e come iniziare un progetto.

C’e’ anche una pagina con i settaggi “suggeriti” per la street photography con l’immancabile accenno alle regola Sunny 16.

Il Manuale e’ visibile on line con tanto di foto e video qui: Film Street Photography Manual By E.Kim

Cover image © Eric Kim

The Film Photography Handbook: la fotografia analogica moderna

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Sta per uscire (Maggio 2016) un nuovo libro sulla fotografia analogica: The Film Photography Handbook (Scritto da Chris Marquardt e Monika Andrae).

Per ora e’ disponibile solo come e-book sul sito della casa editrice Rocky Nook lo si puo’ comprare a soli 20$ usando il codice coupon FILM20.

Il libro affronta molti argomenti “vintage”, per cosi’ dire, iniziando dalla descrizione dei differenti tipi di macchina fotografica analogica, sino ai diversi formati di pellicola. Insegna molte tecniche ormai obsolete per i moderni fotografi, ma incredibilmente utili e “attuali” per chi scatta in analogico, come ad esempio alcune regole sull’esposizione come la Sunny 16 o il sistema a zone.

A differenza di altri libri sul genere questo e’ incredibilmente proiettato verso il contemporaneo. Non solo viene analizzato il rapporto/scontro tra analogico e digitale in argomenti come la grana o il bilanciamento del bianco vs scelta della pellicola, ma viene anche preso in considerazione l’approccio ibrido alla fotografia: ci sono quindi tutorial riguardanti sia sviluppo e camera oscura sia scannerizzazione e fotoritocco, si parla di stampa a ingranditore e di stampa digitale.

Sembra promettere molto bene…

E-Book gratuito: Street Photography Contact Sheets di E. Kim

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Direttamente da Eric Kim, una delle nuove stelle della street photography, un e-book gratuito riguardante il suo processo creativo dallo scatto alla selezione delle immagini.

Street-Photography-Contact-Sheets-Eric-Kim-5Ispirato al volume Magnum Contact Sheets, che lui stesso definisce “il più utile ed educativo libro di fotografia che sia mai stato stampato”, l’e-book copre alcuni interessantissimi argomenti quali l’importanza dei provini a contatto, come “gestire la scena” che stiamo scattando e come approcciarsi agli sconosciuti (argomento topico per moltissimi street photographers).

Inoltre il libro e’ “open source”, vale a dire che e’ possibile condividerlo, scaricarlo e contribuire ad arricchirne il contenuto.

Per scaricarlo:

Visitando l’articolo originale di Kim e scorrendo fino in fondo alla pagina, troverete molti links per altri free e-books 😉

Cover e immagini © Erik Kim

 

La storia della fotografia in 5 minuti

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On line un bellissimo video di Cooperative of Photography (COOPh) che ripercorre la lunga e complessa storia della fotografia.

Partendo dai primi esperimenti di camera obscura si arriva alla prima foto mai fatta grazie a Niepce e al primo selfie di Robert Cornelius, dai primi nudi di Antoine Moulin alla prima immagine photoshoppata rappresentante addirittura Abramo Lincoln.

Il video continua fino a descrivere la nascita e declino della Kodak, la creazione della Leica e l’invenzione della prima macchina digitale.

(in copertina: Point de vue du Gras © Joseph Nicéphore Niépce)

Built To Last: Fuji DL Super Mini

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Marchio: Fuji
Modello: DL Super Mini (Tiara in Giappone)
Prodotta: Prima meta’ anni ’90
Tipologia: Point & Shoot
Formato: 35mm
Obbiettivo: Fujinon 28mm f3.5 EBC
Esposizione: Automatica
Fuoco: Autofocus, Panorama, Snap, “Manuale”
ISO: 50-1600 con lettura DX automatica
Flash: Automatico, Fill-In, Occhi Rossi, Spento, Ritratto Notturno

Un gioiellino da prendere a schiaffi

La Fuji DL Super Mini, piccola, leggera, con la scocca in alluminio, di primo acchito ha tutte le carte in regola per essere la macchina perfetta, quasi la sorella povera della Contax T*.

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Iniziamo con l’obbiettivo: una bomba di Fujinon! pare sia cosi’ bello che all’epoca, quando queste macchine cessavano di funzionare, veniva convertito ed usato sulle Leica (almeno cosi’ si narra). Inoltre e’ un 28mm quindi molto piu’ ampio dei classici 35mm delle P&S classiche.

Altro punto di forza sono i settaggi del fuoco, ce ne sono addirittura quattro. Troviamo l’autofocus, l’infinito (per i panorami) e qui abbiamo le prime sorprese: c’e’ la possibilita’ di inserire manualmente la distanza di messa a fuoco da 0.35 a 10 metri e c’e’ una modalita’, detta SNAP, che regola la distanza di fuoco  tra 1 e 3 metri circa (fonte) e imposta un diaframma il piu’ aperto possibile per avere un’ampia profondita’ di campo, ne risulta che “con una lente 28mm, in teoria, usando f/5.6, puoi avere tutto a fuoco tra 1.83m e 8.41m” (fonte).

Anche il flash beneficia di piu’ modalita’: occhi rossi, fill-in, spento e ritratto notturno, e sulla parte frontale proprio sotto di esso c’e’ un sensore che avverte se lo si sta involontariamente coprendo col dito. Una funzione che invece e’ abbastanza inutile e’ la “panorama”, un un piccolo selettore posto vicino al view finder che attiva due bande di copertura dietro l’obbiettivo rendendo le foto panoramiche, ma di fatto solo oscurando la parte superiore e quella inferiore del negativo.

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La macchina ha nel dorso tutti i pulsantini (ma proprio “ini”) di controllo delle varie funzioni e un display dove vengono segnalati il numero di scatti mancanti, tipologia di flash e fuoco in uso e le informazioni per l’inutile sovrimpressione della data.

Tutti i settaggi di messa a fuoco e flash si resettano quando si spegne la macchina, come in tutte le P&S, ma, a differenza di molte altre c’e’ la possibilita’ di non resettare quelli del fuoco dopo ogni scatto. Se infatti si tiene premuto il pulsantino di selezione del focus fino a quando la modalita’ scelta smette di lampeggiare la si manterra’ attiva per tutti i prossimi scatti fino allo spegnimento della fotocamera.

Fuji_Tiara_10Il caricamento della pellicola avviene tramite drop-in loading il cui funzionamento e’ piuttosto semplice: una volta inserito il rullino la macchina si occupa di svolgerlo tutto al suo interno per poi riavvolgerlo man mano che si scattano le foto, cosa che, in caso di apertura accidentale, permette di bruciare solo l’ultimo fotogramma.

Vediamo ora all’unica pecca (per me insormontabile) che affligge questo gioiellino: lo shutter lag. Praticamente quando si clicca il pulsante di scatto a meta’, per bloccare il fuoco, la distanza viene calcolata (credo dagli infrarossi) ma la lente non si muove. Quando si clicca a fondo le informazioni passano alla lente la quale si muove nella corretta posizione e la macchina scatta.

Fuji_Tiara_03Anche se avete impostato la distanza di fuoco manualmente la lente si muove solo dopo aver cliccato, ed e’ frustrante, soprattutto se si pensa che alcune P&S, come la piu’ blasonata serie Ricoh GR, sfruttano proprio questa modalita’ di inserimento manuale per annullare il tempo che passa dal click allo scatto.

Ecco io prenderei questo gioiellino a schiaffi perche’, prediligento i soggeti in movimento, con questa sua caratteristica devo diventare preveggente per cogliere l’attimo.

Rimane il fatto che, se vi piace fare ritratti, paesaggi, e non vi interessano le situazioni in cui per un secondo si rischia di perdere lo scatto, questa macchina rimane una perfetta compagna di viaggio!

Yashica T3 Super

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Marchio: Yashica (Kyocera)
Modello: T3 Super (Kyocera T Scope)
Prodotta: 1983
Tipologia: Point & Shoot
Formato: 35mm
Obbiettivo: Carl Zeiss T* 35mm f/2.8
Esposizione: Automatica
Fuoco: Autofocus
ISO: 50-1600 con lettura DX automatica
Flash: Automatico, Fill-In, Occhi Rossi, Spento, Notturno

Sei contento di vedermi?
No, ho uno Zeiss in tasca

Yashica_T3_Super_09Siamo sinceri, e’ bruttina, squadrata, grossa, ma ha uno Zeiss 2.8 nitidissimo!

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Il famoso N.A Scope

Questo e’ gia un buon motivo per possederne una ma, in realta’, c’e’ dell’altro, quella cosa che la rende “super” rispetto alla sorella T3: un piccolo viewfinder posto sulla parte superiore della fotocamera, denominato N.A. Scope

Grazie a questa piccola finestrella che ci permette di controllare l’inquadratura dall’alto, tenendo la macchina all’altezza della vita possiamo inquadrare il nostro soggettosenza che lui si accorga che effettivamente stiamo “prendendo la mira”. Ma non solo, permette di fare foto con prospettive dal basso verso l’alto senza la nacessita’ di sdraiarsi in terra oppure di scavalcare la folla che ci nega la visuale alzando la macchina sopra le teste e, tenendola capovolta, inquadrare grazie allo scope.

Disegni riguardanti l’ N.A.Scope estratti dal manuale della T3 Super (© Yashica Kyocera)

A differenza di quello che ho trovato scritto in rete, trovo la messa a fuoco veloce e precisa, anche in condizioni di luce difficoltose, shutter lag quasi inesistente. La T3 Super e’ tropicalizzata, vale a dire che si puo’ usare anche in presenza di neve o pioggia oppure in spiaggia senza aver paura di danneggiarla e, come plus, ha anche la funzione multiscatto veloce, ottima in situazioni reportagistiche come fotografia si spettacolo o sportiva

il superbo obbiettivo, assieme allo scope e al multiscatto, la rendono un’ottima macchina, al di sopra di moltissime della stessa categoria, purtroppo manca tutto cio’ che potrebbe renderla piu’ versatile come ad esempio un modo per controllare il fuoco, magari inserendolo manualmente in metri, oppure un controllo per la sovra o sottoesposizione. Insomma rimane una P&S pura seppur con parecchie marce in piu’.

Hurtcrafts zines at Canzine 2015

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Thanks to Legacy Zines, Hurtcrafts will be present at the Canzine 2015.
At the Legacy table you will find, among other great zines, my own Archetypes of Rebellion + HoMe and CanUearMe by Andrea Colombo

All of that at the Canzine Central Saturday October 24, 1pm-7pm at the Millenium Library, Winnipeg

That’s one of a three day event, Canzine Central is made in partnership with Broken Pencil magazine and Winnipeg Anarchist Bookfair (HERE more info about all the 3 events)

HurtCrafts: Zines etc.

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HurtCrafts is an editorial/DIY/craft project by A. Colombo and me

Ranging from photo zines to postcards, from weirdo art crafts.

Hurtcrafts is a way to put into play the mind and the hands, to give life to our creations combining not only different experiences, but also more media than photography.

Hurtcrafts = cellulose + celluloid + silicon + blood

It is us, our words, our images, our wounds, without intermediaries, without intelligentsia.

We believe in the philosophy of DIY, but where we do not have the skills or the equipment to do ourselves, we try to reach out artisans to help us: craftsmens who get dirty hands, those who set machineries carefully for you and not only just an employee who click an aseptic button on a pc.

Go and see  ————> HurtCrafts